La cucina, la stanza più vissuta all’interno di una casa, quella che necessariamente deve risultare tanto bella quanto funzionale e che inevitabilmente metterà un po’ in crisi durante la sua scelta. Ma quali sono le accortezze e i punti da non perdere di vista mentre si sceglie l’arredo perfetto per questa stanza della casa?
Partiamo col dire che l’estetica è assolutamente importante, ma per assumere realmente valore deve viaggiare di pari passo con la funzionalità soprattutto in questa stanza della casa. Pertanto, sì, valutare la bellezza e i colori, ma prima di tutto è necessario avere ben chiare le caratteristiche e peculiarità dello spazio a disposizione in maniera tale da dar vita a una soluzione realmente valida.
Detto ciò, prima di darti alcuni consigli che ti aiuteranno ad arredare la cucina, ti suggeriamo di agire seguendo un iter preciso: valutare gli spazi a disposizione, pensare a eventuali punti critici degli stessi e necessità da valutare, optare per la struttura capace di far fronte a queste necessità e infine scegliere l’estetica, le finiture e i colori della tua nuova cucina. Partendo da questo presupposto, per quanto concerne l’ultimo aspetto non possiamo dire molto in un articolo così generico, in quanto in primis rappresenta un fattore soggettivo e al contempo da studiare in funzione dello stile della casa, dei colori già presenti e della luminosità dello spazio. Per questa ragione i nostri 3 consigli per scegliere il giusto arredo per la cucina andranno a toccare maggiormente l’aspetto funzionale, quello che talvolta viene perso di vista sull’onda dell’entusiasmo legato all’estetica della soluzione prescelta, per poi rendersene conto solo una volta che l’arredo è stato posizionato all’interno della casa e viene vissuto nella quotidianità.
Ergonomia, funzionalità e ottimizzazione degli spazi le parole d’ordine da non perdere di vista
Vista la premessa passiamo ora ai consigli pratici per arredare la cucina perché risulti realmente valida e vesta alla perfezione all’interno dei nostri spazi.
- Ergonomia, fattore indispensabile per questa stanza. Questo termine identifica lo studio di eventuali problemi riscontrabili in ambienti lavorativi in funzione delle esigenze e delle caratteristiche psicofisiche della persona. Perché questo termine viene spesso associato alla cucina? Pensate ai pensili posizionati eccessivamente in alto quando ci si trova dinnanzi a una persona di ridotta statura o, vice versa, il top della cucina troppo in basso se la persona sfiora i 2 metri di altezza. Tutto all’interno della cucina deve essere studiato in funzione delle caratteristiche anche fisiche di chi andrà a utilizzarla. Libertà di movimento, praticità nell’esecuzione di lavori appoggiati sui vari piani della cucina, ma anche nel raggiungere pensili e mensole.
- Funzionalità, perché la cucina non è una stanza da esporre, ma da vivere. Necessario pertanto pensare alla disposizione dei diversi componenti che andranno a comporre questa stanza. Un esempio? Il lavabo e il mobile contenente la lavastoviglie dovranno essere posti uno accanto all’altro per facilitare le operazioni. Allo stesso tempo con funzionalità si può intendere anche la posizione del tavolo e delle sedie rispetto ad altri arredi, assicurando un facile accesso.
- Ottimizzazione dello spazio, sfruttando ogni area possibile per creare armadietti, pensili e mensole per stoccare stoviglie e pentolame, senza andare però a sovraccaricare l’ambiente. In quest’ottica si può pensare anche a colonne estraibili, mobili a scomparsa e all’impiego dello spazio verticale ove quello calpestabile risultasse estremamente ridotto.